Il CIRHTA è stato fondato nel 2009 e ha rappresentato uno dei primi esempi in Italia di Centro Universitario Interdipartimentale dedicato alla ricerca in ambito Health Technology Assessement (HTA).
Ideato dal Prof. Luca Anselmi (Dipartimento di Economia e Management), dal Prof. Alberto Balbarini (Dipartimento di Patologia chirurgica, medica, molecolare e dell’area critica) che ne fu il primo Direttore, dal Prof. Simone Lazzini e dall’Ing. Massimo Mancino, ha proseguito il suo percorso sotto la guida del Prof. Vitantonio Di Bello, della Professoressa Luisa Pellegrini e del Prof. Simone Lazzini.
Attualmente il direttore del centro è il Prof. Simone Lazzini.
La sua attualità è, ad oggi, ancora più evidente dal momento che in Europa il 18% della spesa sanitaria pubblica è costituita da prodotti medicali, non solo farmaci, ma anche dispositivi e terapie.
Di conseguenza appare sempre più importante poter misurare in maniera efficiente l’impatto economico e sociale delle tecnologie sanitarie.
Per HTA si intende un approccio multidimensionale di analisi delle implicazioni medico-cliniche, organizzative, economiche, etiche e legali di una tecnologia medicale, di un nuovo farmaco o di un nuovo approccio terapeutico, attraverso la valutazione di criteri quali:
- efficacia
- sicurezza
- costi
- impatto sociale.
L’ HTA può essere concepito come un processo volto a fornire, a coloro che hanno potere decisionale in ambito sanitario, informazioni sul possibile impatto e sulle possibili conseguenze derivanti dall’introduzione di una nuova tecnologia o di significativi cambiamenti intervenuti in una già in commercio.
I filoni di studio riguardano gli elementi clinici, la valutazione degli impatti economico-finanziari, fino alle implicazioni socio-sanitarie delle politiche collegate alla gestione delle tecnologie. Gli ambiti di analisi risultano, di conseguenza, molto differenziati e caratterizzati da una pluralità di prospettive di indagine.
Allo stato attuale in Europa, non esistono chiare linee guida sulla metodologia per la conduzione dell’HTA e questo crea difformità nei risultati nel momento in cui si valuta la possibilità di accesso dei pazienti alla stessa tecnologia sanitaria in Paesi diversi.
D’altra parte per l’Europa il tema è di grande importanza per riuscire a garantire un equo accesso alle cure ai cittadini degli Stati membri, rispettando gli stringenti vincoli di bilancio pubblico ed evitando di far lievitare la spesa privata per le cure stesse.
Si tratta di trovare uno strumento comunitario in grado di supportare un’efficiente distribuzione delle risorse. Nei Paesi Europei più “all’avanguardia” (Regno Unito, Svezia, Olanda, Francia ma anche Spagna e Polonia) l’HTA fa parte del processo decisionale sull’accesso alle cure, la definizione del prezzo e la possibilità di rimborso da parte dello Stato (o delle assicurazioni obbligatorie) dei farmaci e dei dispositivi medici e gli esiti di questa valutazione, sebbene non vincolanti, sono necessari.
In altri Stati, invece, l’HTA è condotto volontariamente, o, come in Italia, a livello regionale e da singole aziende ospedaliere. In alcune regioni l’HTA non è neanche previsto come step per poter valutare l’introduzione di una tecnologia sul mercato e nella copertura fornita dal nostro Servizio sanitario nazionale.
In Italia non esistono linee guida uniformi sull’uso di questo strumento. Nel 2009 è stata creata la Rete Italiana HTA (RIHTA) con lo scopo di sviluppare progetti e supportare iniziative per la diffusione dell’HTA ma, nonostante ciò, l’HTA non ha nessun ruolo nelle decisioni relative alla determinazione dei processi di selezione, all’accesso al mercato, alla definizione del prezzo o delle caratteristiche di rimborsabilità di farmaci, dispositivi medici o altre tecnologie.
Molti passi sono stati fatti, a partire dalla creazione di un network UE per la cooperazione tra gli Stati Membri sull’HTA che ha portato alla nascita di strumenti a supporto dell’armonizzazione e della condivisione dei risultati di queste valutazioni tra i diversi paesi.
La costituzione di un Centro Interdipartimentale ha rappresentato, e rappresenta, una importante opportunità per favorire l’integrazione delle varie competenze in una logica di reciproca complementarietà.
Lo scopo principale del CIRHTA è infatti quello di focalizzare l’attenzione su un tema così rilevante da un punto di vista clinico, economico e sociale, oltre che di promuovere l’organizzazione di seminari, congressi, studi finalizzati, metanalisi su temi HTA.